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Liuteria De Bonis
Liuteria De Bonis - Via Giudecca,10 - Bisignano

La liuteria bisignanese è l'attività artigianale che ha più inciso nell'economia locale e vanta antiche tradizioni sulla costruzione di strumenti musicali a corda.
Un intero quartiere di Bisignano, la Giudecca, era abitato da un gran numero di famiglie di liutai; la più importante per qualità di produzione è la famiglia De Bonis, che è nominata dall'esperto di acustica musicale e di storia della liuteria Gioacchino Pasqualini come la "Dinastia di Liutai più antica d'Italia".
Il famoso "Dictionairre Universel Des Luthiers" di René Vannes (Bruxelles 1951) documenta la presenza dell'attività dei De Bonis sin dalla fine del Settecento con il Maestro Vincenzo I (1780 - 1850). Alla serie non è stato possibile aggiungere i liutai De Bonis dei secoli precedenti per mancanza di documenti e perché le opere degli artisti minori a quell'epoca non portavano firme.
È certo, però, che all'interno della bottega di Vincenzo II De Bonis sono conservate ancora delle forme per la cassa armonica antecedenti al 1700.
Vincenzo II (1929), insieme al fratello Nicola III (1918 - 1978), è stato il promotore del recupero di un'arte liutaia di alta qualità ed erede degli insegnamenti storici della tradizione.
Fu già il loro padre, Giacinto II De Bonis (1882 - 1964), a iniziare il progetto di rivoluzione dell'attività tradizionale della liuteria popolare per ricercare e studiare nuovi modelli che riportassero l'arte bisignanese ai livelli della produzione liutaia delle regioni centro-settentrionali.
Le chitarre battenti, strumento del folklore tipico della produzione dei De Bonis, acquisirono in questo periodo forme espressive diverse dal tipo popolare e acquistarono caratteristiche uniche soprattutto grazie alle ricerche del maestro Nicola III. Nicola si impegnò nella ricerca di nuove e più avanzate forme stilistiche e composizioni delle vernici e si dedicò anche a rifiniture esterne raffinatissime e di singolare concezione compositiva, con intarsi in madreperla e legni pregiati.
Il fratello Vincenzo II, tra gli ultimi eredi della Dinastia De Bonis, lavorò a lungo a fianco di Nicola e perfezionò uno stile personale dedicandosi esclusivamente allo studio delle chitarre sul modello più classico, senza il barocchismo delle rifiniture esteriori.
Grazie alla loro grande maestria e genialità i due fratelli ricevettero negli anni numerosissimi premi e benemerenze a riconoscimento dello straordinario livello raggiunto.
Oltre alle opere dei De Bonis sono da ricordare anche le numerose chitarre realizzate dal fratello Costantino De Bonis.
Oggi la tradizione liutaia della famiglia De Bonis è portata avanti dalle nuove generazioni: la nipote dei due maestri e figlia di Costantino, Rosalba De Bonis, specializzata nella realizzazione di chitarre battenti, imparò l'arte della liuteria nella bottega dello zio e alla Scuola Internazionale di Liuteria "A. Stradivari" di Cremona. Altri giovani liutai provano a seguire le orme dei grandi De Bonis, ma la strada per raggiungere quella maestria è lunga: Andrea Pontedoro e la sua bottega a Trieste e Antonio Scaglione ad Acri, in provincia di Cosenza.
(http://www.museoliuteria.it/storia-maestri.php)